Alvaro Molteni UN MONDO DI DONNE tra arte applicata e arte libera

UN MONDO DI DONNE
tra arte applicata e arte libera

mostra di Alvaro Molteni
a cura di Luigi Cavadini

Inaugurazione venerdì 8 marzo 2024 ore 18.00

L’esposizione continuerà fino a venerdì 29 marzo con i seguenti orari:
lunedì/venerdì ore 15.00 – 18.30
sabato solo su appuntamento scrivendo a info@theartcompanycomo.it o telefonando al 335.8095646

The Art Company Como
Via Borgovico 163 – Como

I molti che hanno apprezzato l’arte di Alvaro Molteni (Como 1920-2015) troveranno in questa mostra l’occasione per sorprendersi osservando i molti modi in cui egli ha percorso la narrazione dell’universo femminile. Non ne faremo una illustrazione cronologica, quanto piuttosto della destinazione di queste immagini.
Innanzitutto ecco il mondo delle arti applicate con diverse declinazioni della figura femminile. La pubblicità da una parte dove ha saputo giocare raffinati “ritratti” riservando il bianco sulla stesura nera con pochi accenni di rosso che danno quel tocco di sensualità che non guasta. Il tessile dall’altra dove rappresenta – destinazione foulard – in una sorta di danza dalle reminiscenze futuriste ora una distesa di mondine di cui percepisci il capo chinato sotto il grande cappello ora delle improvvide sciatrici in libera caduta. Per poi gestire una danza vera con le ballerine che volteggiano leggere in ampio tutù di macchie nere, in primo piano quasi vogliano uscire da quello spazio o in una fila che, sullo sfondo rosso, vengono da lontano. E può ulteriormente stupirci quando, con gestione pop dell’immagine, inventa un paesaggio campestre con colori che non sono i suoi ma sono perfetti per una espressività dove figura e geometria convivono in armonia.
E, spostandoci nell’ambito di quell’arte libera che lo ha portato ad essere riconosciuto e apprezzato come pittore in ambito astratto-geometrico fin dai primi anni ’40 del secolo scorso, troviamo innanzitutto dei disegni a carboncino che indugiano a “scolpire” e accarezzare il volto della madre e il viso di Lidia, e due lavori a pastello e tempera che documentano la sua disposizione ad un ritratto che non si accontenta di una rappresentazione superficiale. Ma soprattutto ecco una serie particolare di opere in cui assistiamo al fluire di rossi e neri sul grande bianco del foglio per una “figuratività-fantasma” dove, con uno spirito che sembra rifuggire il reale, possiamo percepire il turgore di seni e le linee di corpi che invitano il fruitore attento a completare mentalmente la descrizione. L’uso di rosso, nero e bianco tra loro in dialogo è una caratteristica che ha attraversato la multiforme creatività di Molteni e che, oltre ad aver reso iconici alcuni manifesti progettati per il Cav. Antonio Ratti durante gli anni di stretta e proficua collaborazione, proprio qui raggiunge un valore espressivo assoluto.
Luigi Cavadini