IL LIBRO E LA PAROLA
mostra collettiva
a cura di Luigi Cavadini
Inaugurazione sabato 24 agosto ore 16.30
Fiera del Libro
Piazza Cavour, Como
La mostra sarà visitabile fino all’8 settembre 2024
lunedì 15:00 – 22:30 | da martedì a giovedì 10:00 – 22:30
venerdì e sabato 10:00 – 23:30 | domenica 10:00 – 22:30
(domenica 8 settembre fino alle 20.30)
Partecipano con le loro opere: Giovanni Bartesaghi, Orietta Bernasconi, Filippo Borella, Marco Brenna, Adriano Caverzasio, Alessio Centemeri, Luigi Corbetta, Marina Falco, Alejandro Garcia, Judith Holstein, Pierantonio Lorini, Angelo Marsiglio, Carlo Mauri, Marzia Mauri, Giovanni Menta, Carmen Molteni, Jeannette Muller, Flo Noseda, Carlo Pozzoni, Pierluigi Ratti, Gianni Roden, Gianfranco Sergio, Fabio Sironi, Antonio Teruzzi, Giuliana Valli.
L’Associazione The Art Company Como ha invitato gli artisti associati a realizzare opere aventi come tema IL LIBRO E LA LETTURA, un tema non semplice, ma che si affida alla creatività degli artisti per trovare modi e proposte efficaci per sollecitare l’attenzione dei visitatori di questa 72a edizione della Fiera del Libro.
Il libro evoca in ciascuno di noi la memoria e la suggestione di qualcosa che è ci è rimasto nell’anima: una lettura dell’infanzia, il pensiero di un filosofo, una formula matematica, un’immagine incisiva, anche solo una parola o una frase che è diventata fondamentale nella nostra vita. D’altra parte certamente anche i libri su cui abbiamo studiato e che abbiamo letto sono parti delle fondamenta di quello che siamo.
Ciascuno degli artisti rappresentati in mostra ha dato corpo nel suo lavoro al sentimento che più lo avvicina alle parole e alle immagini di quel magico contenitore. C’è chi lo ha messo sottovetro come un gioiello prezioso (Valli), chi ne ha accatastato decine a segnare il tempo (Lorini), chi ne ha fatto oggetto di una natura morta (Molteni), chi, alla maniera di Arcimboldo, ne ha simbolicamente espresso il valore nella rappresentazione dell’uomo (Sergio), chi ne ha celato i contenuti (Menta), chi ne ha valorizzato l’essenza come sorgente di pensiero (Holstein), chi ne ha fatto oggetto di assemblaggio (Caverzasio), chi ha citato libri – o autori – con la L più o meno maiuscola (Teruzzi, Brenna, Sironi, Garcia). Qualcuno un libro se lo è costruito in 365 giorni (Borella) o l’ha realizzato in scultura pieno (o vuoto?) di lettere in libertà (Roden) o, ancora, lo considera fonte di parole tra loro tutte uguali/diverse (Ratti) oppure anche il tramite per un loro viaggio (M. Mauri). Ci sono poi casi in cui le parole diventano titoli di un libro possibile (Noseda, Falco) o pagine in parte da ri-comporre (Bernasconi). O libro ancora nudo, senza parole… (Bartesaghi). Al mondo di chi legge guardano soprattutto i fotografi con sguardi particolari, ora di ammirazione, ora di invidia, ora di ironia (C. Mauri, Müller, Pozzoni). A seguire un rilievo di lettere e segni graffiti d’ogni tempo (Marsiglio) e un racconto con le figure che illustrano le parole – ascoltate, telefonate, dattiloscritte, annotate, lette – in cerca di pagine (Corbetta) e, per finire ecco il pittore-lettore che si guarda allo specchio (Centemeri).
Tanti modi per immaginare o vedere un libro e le parole che lo compongono. A chi osserva queste opere l’invito a gustare nel silenzio le gioie, le emozioni, i turbamenti, le scoperte che, attraverso un libro, hanno arricchito la nostra vita.
Luigi Cavadini